Da luglio 2018, sul browser Chrome, i siti non HTTPS saranno indicati come "non sicuri"
Google ha annunciato che da fine luglio 2018 Chrome segnalerà agli utenti se un sito non è sicuro. Non stiamo parlando solo di siti e-commerce, ma proprio di tutti i siti ancora in HTTP.
Ad oggi i siti criptati, quindi quelli HTTPS, vengono visualizzati con il lucchetto in verde e la scritta “Sicuro”.
La richiesta del passaggio ad HTTPS è legata all'esigenza di rendere sicuri i dati inseriti dagli utenti sui siti.
Oltre il 50% dei browser Internet in tutto il mondo sono Chrome, ciò significa che questo cambiamento potrebbe avere un impatto significativo sugli editori web. Evidenziare che un sito non è sicuro potrebbe causare l'abbandono di un sito da parte di alcuni visitatori, con conseguenze aumento della frequenza di rimbalzo.
In che modo Chrome avverte gli utenti di pagine non sicure?
Nella barra degli indirizzi di Chrome verrà visualizzato un avviso, a indicare che un sito Web non protetto è "Non protetto".
L'annuncio di Google ha come obiettivo quello di invogliare gli editori web al passaggio all'HTTPS. Infatti, un utente che vedesse un avviso di sito "non sicuro" potrebbe decidere di abbandonare il sito.
HTTPS e sicurezza
La crittografia HTTPS permette di proteggere la navigazione dell’utente e di evitare che altri possano manomettere il traffico o spiare i dati della propria navigazione. Senza tale crittografia chiunque potrebbe intercettare le informazioni scambiate con il sito web oppure iniettare malware sulle pagine.
Il passaggio da HTTP a HTTPS richiede il rilascio di un certificato SSL (Secure Sockets Layer) da installare sul server in cui risiede il sito.
Oggi quasi tutti i fornitori di servizi hosting (come ad esempio Aruba.it) forniscono gratuitamente questo certificato.
Se invece gestisci un server, esistono servizi gratuiti dove ottenere il rilascio di un certificati SSL, come Let's Encrypt
HTTPS e SEO
Dovete passare all'HTTPS non solo per ragioni di sicurezza. L’utilizzo dell’HTTPS viene infatti considerato da Google come fattore di ranking, quindi è un elmento che incide sul posizionamento organico (naturale) nei motori di ricerca.
Questo passaggio è tuttavia delicato e, se gestito in modo non corretto, potrebbe portare alla perdita delle posizioni acquisite in passato sui motori stessi. Occorre seguire alcuni accorgimenti, come impostare un redirect 301 per ogni pagina del sito. Si rimanda, per questi aspetti tecnici, ad altri articoli.